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L’oro continua a salire dopo i segnali di inflazione in calo

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Gold bars on black background. Financial concept. 3D rendering.

I prezzi dell’oro sono saliti per la quarta sessione consecutiva venerdì a seguito di ulteriori segnali di allentamento dell’inflazione statunitense, mentre i persistenti timori di una recessione nel 2023 hanno sostenuto la domanda del metallo giallo come bene rifugio

 

I dati di giovedì hanno mostrato che l’indice dei prezzi alla produzione USA è cresciuto a un ritmo più lento a marzo, un giorno dopo che anche i dati sull’inflazione dei prezzi al consumo sono diminuiti.

I dati hanno rafforzato l’aspettativa che l’inflazione si stia ritirando, il che potrebbe invitare la Federal Reserve a un atteggiamento meno aggressivo.

Il dollaro è sceso ai minimi di un anno dopo i dati, mentre anche i rendimenti dei Treasury sono scesi, favorendo i prezzi dell’oro.

La domanda dell’oro come bene rifugio è stata sostenuta anche da diversi avvertimenti su una recessione degli Stati Uniti quest’anno, la cui prospettiva implica anche un’azione meno aggressiva da parte della Fed.

L’oro spot è salito dello 0,3% a 2.046,61 l’oncia, mentre i future dell’oro sono saliti dello 0,3% a 2.060,75 dollari l’oncia al momento della scrittura.

Anche gli altri metalli preziosi sono in salita venerdì e si avviano a chiudere una settimana forte:  i future del platino sono saliti dello 0,6% a 1.069,15 dollari l’oncia, mentre i future dell’argento sono saliti dello 0,9% a 26,148 dollari l’oncia.

Tra i metalli industriali, i prezzi del rame hanno registrato un forte aumento, beneficiando dell’indebolimento del dollaro. Il sentimento verso il metallo rosso è stato favorito anche dall’ottimismo sulla ripresa della domanda in Cina, principale importatore.

I future del rame sono saliti dell’1% a 4,1680 dollari la libbra e sono destinati ad aumentare di quasi il 4% questa settimana.

 

 

Fonte:www.investing.com