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Credit Suisse, al via il primo Single Family Office (SFO) Index

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In occasione del lancio del nuovo benchmark degli SFO è stato pubblicato anche il 2022 SFO Survey Report con informazioni sulle principali problematiche dei family office e sui fattori alla base delle loro decisioni d’investimento

 

Fornire la performance degli asset finanziari di oltre 300 Single Family Office (SFO) nelle aree Asia, Europa e Medio Oriente: è questa la mission del primo Single Family Office Index (Credit Suisse SFO Index) lanciato dalla casa d’investimento svizzera che, per l’occasione, ha pubblicato il Single Family Office (SFO) Survey Report 2022, che fornisce informazioni sulle principali problematiche che i family office devono affrontare e sui fattori alla base delle loro decisioni d’investimento.

Nello scenario di incertezza economica innescata dalla pandemia globale, a cui si sono aggiunti gli effetti a catena della guerra in Ucraina, il ritorno dell’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse, gli SFO sono chiamati a rispondere a due sfide principali: implementare la giusta strategia d’investimento e raggiungere gli obiettivi di rendimento annuali. Il problema è che è difficile trovare un benchmark che consenta di replicare e confrontare globalmente le performance degli investimenti tra portafogli omologhi.

Per quanto riguarda l’asset allocation media, al 29 luglio 2022 il 47% degli asset del Credit Suisse SFO Index depositati presso le banche era in azioni, il 29% in obbligazioni, il 17% in investimenti alternativi, mentre il resto era in soluzioni d’investimento multi-asset. Gli SFO di grandi dimensioni evidenziano in generale una esposizione più importante in azioni quotate (62%) rispetto ai piccoli SFO (45%). Per contro i grandi SFO tendono a impiegare meno risorse in investimenti alternativi in depositi bancari rispetto ai piccoli SFO.

Proprio a causa delle loro maggiori allocazioni azionarie, i grandi SFO hanno registrato da inizio anno al 29 luglio 2022 una performance inferiore rispetto agli SFO piccoli e medi. Infine, c’è da segnalare anche che, da inizio anno a oggi, gli SFO dell’Asia hanno ottenuto performance superiori rispetto ai loro omologhi europei e mediorientali.

 

 

Fonte:www.financialounge.com