Se la Russia dovesse interrompere completamente le forniture di gas, per la norvegese Equinor una riduzione della domanda su larga scala potrebbe rappresentare l’unica soluzione praticabile a breve termine alla crisi energetica europea
Lo ha detto a Reuters Helge Haugane, vicepresidente senior di Equinor per il gas e l’energia, aggiungendo che la proposta dell’Unione europea di imporre un tetto ai prezzi del gas importato e di quello utilizzato per produrre elettricità non risolverebbe il problema di fondo del continente.
La decisione della Russia di interrompere i flussi di gas attraverso il Nord Stream 1, che passa sotto il Mar Baltico e arriva in Germania, ha dato un’altra scossa alle economie europee che stanno ancora lottando per riprendersi dalla pandemia, mandando l’euro ai minimi di 20 anni e i prezzi europei del gas alle stelle.
La crisi sta spingendo i governi dell’Ue a varare pacchetti da svariati miliardi di euro per evitare che le utility si trovino in difficoltà per una crisi di liquidità e per proteggere le famiglie dall’aumento delle bollette energetiche.
Haugane ha anche affermato che l’Europa dovrà potenziare la capacità di rigassificazione e di gas naturale liquefatto, aumentando al contempo il ritmo di conversione alle energie rinnovabili, che in passato sono state sviluppate con lentezza.
A luglio l’Ue ha chiesto ai 27 Stati membri di ridurre volontariamente la domanda di gas del 15% quest’inverno, con la possibilità di tagli obbligatori in caso di necessità. Tuttavia, i governi stanno tardando a ridurre i consumi.
Fonte:www.reuters.com