Michael J.Collins di PGIM Fixed Income invita alla prudenza nel breve termine rispetto all’ottimismo nel lungo termine e suggerisce le ricerche bottom-up e il posizionamento in termini di relative-value come soluzioni affidabili per generare alfa
Da inizio anno si è assistito ad una delle peggiori fasi di correzione della storia dei mercati obbligazionari. Una flessione rilevante che, tuttavia, sembra aver creato le basi per un rally significativo il prossimo anno, soprattutto se, come sembra, la Federal Reserve statunitense confermerà di essere nelle condizioni di contenere l’inflazione. “In attesa di verificare tale ipotesi, i prezzi al consumo nel breve-medio termine dovrebbero diminuire determinando una tregua nei prossimi due trimestri per i rendimenti obbligazionari e per gli spread”, fa sapere Michael J.Collins, CFA, Senior Portfolio Manager PGIM Fixed Income.
Secondo il manager, le sorprese osservate negli ultimi mesi accentuano il rischio di dipendenza dei rendimenti dal beta di mercato. Occorre, infatti, rivalutare in modo costante l’equilibrio di fattori geopolitici, inflazione, crescita e rischi politici.
Resta il fatto che le aziende hanno riacquisito solidità migliorando i fondamentali.
Le promozioni in termini di rating hanno nettamente superato i declassamenti, con un lungo elenco di obbligazioni promosse all’investment grade da un merito di credito inferiore. Anche se il miglioramento robusto dei fondamentali creditizi è destinato a decelerare in futuro, questa solidità finanziaria dovrebbe consentire alle società di far fronte in modo più agevole all’evoluzione dell’economia.
L’incremento dei tassi d’interesse determina migliori prospettive di reddito per gli investitori obbligazionari.
Il Senior Portfolio Manager PGIM Fixed Income conclude la sua analisi affermando che il quadro macro economico attuale rende il beta un generatore di rendimenti inefficace. Si rendono necessarie, come soluzioni affidabili per generare alfa, l’esigenza di capitalizzare le ricerche bottom-up e il posizionamento in termini di relative-value.
Fonte:www.financialounge.com