Il debito pubblico italiano è il secondo più alto della zona euro, pari a circa una volta e mezza la sua economia, ma non lo si immaginerebbe mai leggendo le promesse dei principali partiti in vista delle elezioni nazionali del mese prossimo
I programmi dell’alleanza di destra, data come favorita, del Partito Democratico (Pd) di centro-sinistra e del Movimento 5 Stelle, non schierato, hanno una cosa in comune: tutti e tre fanno promesse estremamente costose senza alcuna indicazione su come finanziarle, mettendo in allerta i mercati che si preparano alla possibilità di dare il via a una fase più costosa per i bond italiani.
Le promesse indicano ampi tagli fiscali, aumento degli stipendi e delle pensioni statali, pensionamento anticipato, un programma di edilizia popolare, sussidi per le bollette dell’elettricità e persino una “dote” fino a 10.000 euro per i giovani che compiono 18 anni. Con il debito aumentato di quasi 20 punti percentuali e con le regole di bilancio dell’Unione europea temporaneamente sospese a causa del Covid-19, nessuno dei principali partiti ha fissato obiettivi per ridurlo.
Francesco Saraceno, professore di economia all’Università Luiss di Roma e a Sciences Po di Parigi, ha descritto i programmi dei partiti come “favole” che saranno in gran parte accantonate subito dopo le elezioni: “Penso che ci sarà una breve reazione negativa… ma poi sarà chiaro che il nuovo governo farà ben poco per cambiare le finanze pubbliche e i mercati si calmeranno”, ha spiegato Saraceno, il quale non vede quindi il rischio di un crollo dei mercati se, come previsto, il blocco di destra dovesse andare al potere.
Fonte:www.reuters.com