Chi temeva un rialzo di 100 punti ha tirato un sospiro di sollievo. Powell non vede recessione e resta determinato a combattere l’inflazione. L’occupazione è robusta ma l’inflazione è ancora troppo alta
La Fed ha alzato i tassi di 75 punti base. Questa mossa è stata particolarmente apprezzata dal Nasdaq, che temeva 100 punti e che, di conseguenza, si è mosso al rialzo più degli altri indici di Wall Street, Dow Jones e S&P 500.
La banca centrale guidata da Jay Powell resta determinata a contrastare un’inflazione che viaggia ai massimi dall’inizio degli anni 80 del secolo scorso, ma i tassi a breve ora si collocano al 2.25%-2.50%, quindi a livelli comparabili a quelli del 2019.
Oggi escono i dati sul PIL americano del secondo trimestre e tutto fa pensare a una “recessione tecnica”. Ma l’inflazione continua a correre con il dato di giugno al 9,1% anno su anno, ai massimi da novembre del 1981.
Secondo il FOMC, la principale causa resta la guerra in Ucraina, con le sanzioni contro la Russia che hanno spinto ai massimi i prezzi dell’energia, ma la Fed rileva che la corsa dei prezzi ha radici più profonde e interne, riconducibili allo stimolo della domanda dopo la crisi da pandemia.
Fonte:www.reuters.com