Mario Draghi, primo ministro uscente, ha rassegnato le sue dimissioni la scorsa settimana, dopo che tre dei partiti che inizialmente formavano con lui un governo di unità nazionale hanno boicottato il voto di fiducia
L’Italia si trova ad affrontare un futuro incerto. L’ex Bce sfiduciato dalla politica italiana, nonostante tutto, resterà in carica per gli affari correnti fino alle elezioni anticipate del 25 settembre, e resta da vedere se l’eredità delle riforme che ha implementato andrà avanti.
Draghi, subito dopo la sua uscita di scena, ha ricevuto molta solidarietà sia in casa che all’estero, in particolare dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che ha considerato Draghi un vero europeo con grande esperienza, aggiungendo che “la cooperazione tra Draghi e Bruxelles è molto importante”.
Infatti, Draghi è stato scelto proprio per negoziare le riforme necessarie all’Italia ad assicurarsi il suo recovery fund dall’UE. Roma riceverà la parte maggiore del fondo e il successo dello strumento sarà determinato da come verrà utilizzato per l’economia italiana.
Ma l’uscita di Draghi, oltre a gettare molti dubbi sul raggiungimento degli obiettivi prefissati dal PNRR, renderà più complicato anche un altro compito: la BCE ha presentato un nuovo strumento (TPI) per prevenire lo scoppio dei mercati del debito dei paesi periferici e anche dei paesi meno indebitati nella zona euro.
Fonte:www.reuters.com