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La recessione fa paura ma i mercati sono ancora nel guado

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Businessman Cut Falling Graph, Stock Market Investment and Cut Loss Concept

Il rally dei titoli di Stato in USA e UE fa pensare sempre più che ormai l’inflazione è vicina. Le Borse cercano la via del rialzo, ma la resistenza è incredibile

 

Nonostante l’ennesimo tentativo di rally venerdì 1° luglio, nell’ultima settimana lo S&P 500 ha perso terreno, riuscendo comunque a restare sopra i minimi di metà giugno ma ancora ben mille punti sotto i massimi di inizio gennaio. Le Borse europee non hanno fatto certo meglio: il germanico DAX è tornato ai minimi toccati a inizio marzo, così come il parigino CAC, mentre l’FTSE MIB ha fatto ancora peggio ritoccandoli al ribasso, il T bond americano a 10 anni ha invece preso la rincorsa con il rendimento finito sotto il 3%, dopo aver toccato il 3,48% a metà giugno, spinto dall’aggressivo rialzo di tre quarti di punto dei tassi dei Fed Fund annunciato dal FOMC. Un rally che ha investito anche i titoli di Stato europei, con il rendimento del BTP italiano sul secondario sceso in un paio di settimane dal picco del 4,3% al 3,2%, mentre lo spread con il Bund è caduto da oltre 247 punti a meno di 200.

L’economia sta andando in contrazione, si consuma e si investe sempre di meno e i prezzi continuano a scendere sia sul lato dell’offerta che della domanda. Gli investitori sono sempre più intimoriti da una possibile recessione: le banche centrali, dalla Fed alla Bce, potrebbero fare fatica a mantenere l’impegno a combattere l’inflazione, mentre in Europa il caro energia e il caro alimentari sono alimentati dagli effetti collaterali della guerra in Ucraina, contro i quali la Bce può fare poco o niente, se non limitare i danni sul costo del debito dei paesi più deboli sul fronte dei conti pubblici, come l’Italia.

Intanto, si attende con ansia il 28 luglio. Se le stime di GDPNow verranno confermate, gli USA saranno ufficialmente in recessione perché il calo farà seguito al -1,6% segnato dal PIL americano nel primo trimestre alla terza lettura. La prossima riunione del FOMC è in calendario subito prima, il 26-27 luglio. Se la sentirà Jay Powell di fare un altro rialzo aggressivo di 75 punti base proprio il giorno prima del possibile ingresso in recessione?

 

 

Fonte:www.financialounge.com