James Luke chiarisce che, malgrado i numerosi e recenti cali, molti sono i fattori che giocano al rialzo, dall’offerta ristretta alla decarbonizzazione che ne richiede grandi quantità
James Luke, gestore del fondo Schroder ISF Global Gold, fa il punto della situazione: i prezzi delle materie prime hanno registrato forti rialzi, ma strutturalmente siamo ancora nelle prime fasi di un ciclo pluriennale.
L’esperto di Schroders spiega che nelle ultime settimane i prezzi del petrolio sono scesi, quelli dei metalli hanno ceduto rispetto ai loro massimi e che la Cina è in difficoltà per i lockdown. Tutto ciò si verifica mentre si vedono i primi segnali di un picco degli indici manifatturieri nei mercati sviluppati, cui si aggiungono le preoccupazioni per le conseguenze della riduzione della liquidità.
In qualità di analista di commodity, Luke guarda ai bilanci per il 2022 e il 2023 e vede ancora molti vincoli: le scorte sono ancora molto basse nel settore agricolo e petrolifero e i problemi in Cina legati al Covid-19 appaiono transitori. Guardando ai fattori strutturali, Luke osserva un’offerta che non si adegua all’aumento dei prezzi, conferendo longevità al ciclo. Una delle ragioni principali è legata al fatto che l’investimento in materie prime è diventato “persona non grata” per le sue scarse credenziali ESG.
Fonte:www.financialounge.com