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S&P 500 in calo, chiusura trimestre peggiore in 2 anni

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L’indice S&P 500 ha chiuso in calo gli scambi di giovedì, chiudendo il peggiore trimestre degli ultimi due anni, tra dati sull’inflazione e piani del Presidente Biden sul rilascio di riserve strategiche USA per ridurre i prezzi degli energetici

 

L’indice S&P 500 è sceso dell’1,40%, il Dow Jones Industrial Average è sceso dell’1,6% o di 550 punti, mentre il Nasdaq è sceso dell’1,5%. Le medie dei tre principali indici sono scese rispettivamente del 5,2%, del 4,8% e del 10%, questo trimestre.

Biden ha dichiarato di aver pianificato il rilascio di 1 milione di barili al giorno dalle riserve strategiche USA nei prossimi mesi, per contrastare l’aumento dei prezzi.

Il petrolio è sceso di oltre il 6% ed è ha subito ulteriormente la pressione della decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione di 430.000 barili al giorno da maggio.

Gli ultimi dati mostrano che l’inflazione è salita ben oltre l’obiettivo della Fed del 2%.

L’indice PCE, che esclude alimentari ed energetici, è salito del 5,4% nei 12 mesi a marzo, l’aumento maggiore da aprile 1983.

I titoli bancari, che hanno segnato i cali peggiori, si avviano a chiudere il trimestre il calo, in quanto l’appiattimento della curva dei rendimenti intacca il margine netto degli interessi, limitando i profitti delle banche.

State Street (NYSE:STT), Signature Bank (NASDAQ:SBNY) e Bank of America (NYSE:BAC) hanno registrato perdite di oltre il 4%.

Le azioni del settore tech chiudono in rosso l’ultimo giorno del primo trimestre, in quanto gli investitori sembra abbiano bloccato i profitti.

Le azioni dei produttori di chip sono andate sotto pressione dopo il crollo dell’8% di Advanced Micro Devices (NASDAQ:AMD) dovuto al downgrade di Barclays (LON:BARC).

 

 

Fonte:www.investing.com