L’inflazione degli Stati Uniti ha confermato un aumento dei prezzi fuori controllo, con un IPC annuo al à7,5% a gennaio, dopo il 7% di dicembre, e contro il 7,3% previsto
E questi dati, particolarmente preoccupanti, non hanno tardato a suscitare forti reazioni, oltre a portare il Treasury a 10 anni sopra il 2% per la prima volta in circa 3 anni.
James Bullard, membro votante della Federal Reserve noto per una delle posizioni più aggressive della banca centrale, ha chiesto un aumento dell’intervallo dei tassi federali dello 0,5% a marzo, e dell’1% entro il 1° luglio.
“Vorrei vedere un aumento di 100 punti base in tasca entro il 1 luglio”, ha affermato Bullard in un’intervista a Bloomberg News giovedì. “Ero già più aggressivo ma mi sono fermato in modo drammatico, cosa che penso che il comitato dovrebbe fare”, ha aggiunto.
Per il presidente della Fed di St.Louis, l’inflazione “é fuori controllo, ai massimi in 40 anni,” per cui la riduzione del bilancio “deve avvenire velocemente così come sono stati approvati i programmi di stimolo”, magari “iniziando a vendere gli asset oltre al semplice run-off dei titoli”.
Dopo i dati di ieri, sono balzate le speculazioni per un aumento di 50 punti base, in quello che sarebbe l’incremento più ampio dal 2000. I future CME sui fed funds suggeriscono una possibilità di oltre il 90% di un aumento del tasso di mezzo punto percentuale, rispetto al solo 24% del giorno prima.
Goldman Sachs (NYSE:GS) prevede sette aumenti
Oltre al membro del Fomc, sono diverse le voci che supportano la tesi del +0,5% nel meeting di marzo. Dopo le previsioni di Bank of America (NYSE:BAC), anche gli economisti di Goldman Sachs hanno aggiornato le proprie proiezioni sui tassi Fed, stimando sette aumenti nel corso dell’anno.
Fonte:www.benzinga.com