A dicembre si è confermato il recupero della domanda di servizi, rileva la Congiuntura di Confcommercio, segnalando però che prosegue il rallentamento dell’economia italiana
L’Indicatore consumi di Confcommercio (Icc) indica per lo scorso dicembre, “rispetto allo stesso mese del 2020, una variazione del 9,1%, frutto di una crescita del 47,6% per i servizi e dell’1,3% per i beni”.
Ma i recenti vincoli a mobilità e socialità legati alla pandemia sono destinati “a produrre un ridimensionamento nelle prospettive di crescita, anche per l’impatto negativo in termini di aspettative degli operatori”, e si aggiungono agli effetti negativi prodotti dall’inflazione.
A gennaio il Pil, secondo le stime di Confcommercio, “ha approfondito la tendenza al rallentamento già emersa a dicembre, con una riduzione del 2,0% congiunturale. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare al 4,4%, dato in forte calo rispetto ai mesi precedenti”.
Crescono dunque le preoccupazioni sulle prospettive per il 2022.
Nella media 2021 l’Icc “ha mostrato una crescita dell’8,4%, dato che non ha permesso di recuperare quanto perso nel 2020. Nel confronto con il 2019 la domanda, nella metrica dell’Icc, è ancora inferiore del 7,7%. Per molti servizi la distanza percentuale è superiore alle due cifre, con tempi di recupero che appaiono dilatarsi”.
Fonte:www.financialounge.com