La calma dei mercati obbligazionari a fronte di un possibile scossone al governo in Italia e alle elezioni francesi di aprile offre la prova, se ce ne fosse stato bisogno, che la dimostrazione di solidarietà dell’Europa durante la pandemia ha quasi cancellato del tutto i rischi di spaccature nella zona euro
La situazione nelle settimane che precedono questi eventi è molto diversa rispetto al 2017 e 2018, quando la prospettiva di una presidenza francese euroscettica e di estrema destra e le frizioni dei politici italiani con Bruxelles avevano infiammato i rispettivi indici che misurano le possibili spaccature all’interno della zona euro.
I timori di una “Frexit” o una “Quitaly” — il rischio che questi Paesi abbandonino la moneta unica, causando il crollo del blocco monetario — si erano rafforzati anche a causa dello shock causato dal referendum sulla Brexit nel 2016 in Gran Bretagna.
Ma le elezioni presidenziali francesi di questo aprile non sono allo stesso modo all’attenzione dell’opinione pubblica, nonostante esista la possibilità che un candidato di estrema destra arrivi al secondo turno.
I mercati risultano per lo più indifferenti anche alle elezioni del presidente della Repubblica in Italia, che inizieranno il 24 gennaio e potrebbero vedere il presidente del Consiglio Mario Draghi salire al Quirinale, con la possibilità di elezioni anticipate che potrebbero portare alla formazione di una coalizione potenzialmente fragile.
Il calo dei timori per un possibile sfaldamento del blocco monetario riflette un cambio di retorica, dopo che la pandemia ha evidenziato i benefici dell’appartenenza al blocco per gli Stati più indebitati.
Fonte:www.benzinga.com