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La Cina non ha interesse a mettere a rischio i suoi big tech, ecco perché

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Il team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management ritiene che la stretta abbia a che fare con il controllo su imprese e flussi di capitale, ma i giganti digitali sono un vantaggio per l’economia

 

Dopo che i dati congiunturali sull’economia della Cina hanno ripetutamente deluso le aspettative negli ultimi mesi, di recente tornate alcune sorprese positive. Il commercio estero è più forte del previsto sia sul lato dell’export che dell’import, e anche gli indici dei direttori acquisto e sulla crescita del secondo trimestre sono stati in parte superiori alle previsioni. Ma confermano anche che l’economia interna dei servizi è più debole di quanto sperato da Pechino, per esempio nel turismo.

VERSO LA RIPRESA NEL SECONDO SEMESTRE

Lo sottolinea un’analisi sulla superpotenza economica del team CEE & Global Emerging Markets di Raiffeisen Capital Management, osservando che i governi locali hanno ancora una notevole “potenza di fuoco” finanziaria per i prossimi trimestri, dopo essere stati finora riluttanti a investire, che verrà utilizzata se la situazione congiunturale lo dovesse richiedere. L’impulso creditizio cinese aveva segnalato per tempo il rallentamento, ma recentemente ha mostrato tendenza alla stabilizzazione, e la maggior parte degli osservatori si aspetta una ripresa della congiuntura cinese nella seconda metà dell’anno.

 

Fonte:www.investing.com